🌱 Eravamo già molto attenti e meticolosi sull’impiego di fitofarmaci in agricoltura poi, volontariamente, da oltre 15 anni abbiamo adottato una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell'uso di fitofarmaci anche attraverso l’impiego ottimale di mezzi di difesa biologici, biotecnici e agronomici.
Il disciplinare impegna l’azienda e i fornitori a un preciso percorso di affinamento qualitativo e di tracciabilità, che impone specifiche più stringenti rispetto ai requisiti vigenti: nello specifico, il valore massimo del residuo di fitofarmaci è inferiore rispetto a quello ammesso dalla legge. L’obiettivo primario è quello di ridurre l’uso di fitofarmaci utilizzando tecniche naturali di lavorazione dei terreni.
🌱 Siamo orgogliosi di contribuire alla crescita ed allo sviluppo delle produzioni bio, che attualmente fanno delle Marche la regione con la più alta percentuale di produzione biologica (circa il 23% della complessiva nazionale). L'agricoltura biologica è un metodo di produzione che rispetta il benessere umano e animale e difende la biodiversità ambientale e culturale dei territori: si tratta di un modello di sviluppo sostenibile volto a salvaguardare ambiente e territorio, e valorizzare la qualità delle risorse delle comunità locali, aiutando queste ultime a far fronte alla concorrenza globale.
Il prodotto biologico viene ottenuto utilizzando al meglio i mezzi naturali a disposizione tramite moderne conoscenze scientifiche e agronomiche. L’ottenimento della certificazione di prodotto biologico impone che l’operatore oggetto della certificazione abbia sottoposto a controllo tutta la filiera e le sue attività, da quelle in campo a quelle in stabilimento fino alla spedizione del prodotto stesso.
🌱 Si tratta di un metodo di produzione molto interessante, che va incontro alle esigenze dei consumatori di avere un’alimentazione più sana e sostenibile. Il residuo zero risponde a una domanda di maggiore qualità e garantisce che sul prodotto non ci siano fitofarmaci di sintesi oltre il limite di quantificazione analitica (0,01 ppm), ovvero il limite di rilevabilità.
Qualsiasi trattamento autorizzato per la difesa o la concimazione viene sospeso con un certo anticipo rispetto alla raccolta e alla surgelazione, in modo da portare in tavola un prodotto che non presenti traccia di residui chimici.
🌱 Il marchio QM è un marchio di qualità collettivo, istituito dalla regione Marche ai sensi della legge regionale n. 23 del 10 dicembre 2003 art.8 ed approvato dalla Commissione Europea, che rappresenta un importante strumento di valorizzazione del sistema agroalimentare marchigiano.
Attraverso la certificazione “QM-qualità garantita delle Marche” viene garantito il rispetto di un disciplinare di produzione e tracciabilità, il cui controllo viene svolto da un ente di certificazione indipendente della Regione Marche.
ITALIANI MARCHIGIANI PER NATURA
La regione Marche è stata dichiarata la zona con la popolazione più longeva d'Italia. Il segreto? Lo stile di vita sano e una precisa attenzione all'alimentazione, ma non solo; al conseguimento di questo traguardo ha contribuito, in modo particolare, l'eccezionale configurazione del territorio. Le Marche (d'obbligo il plurale per la grande diversità di culture, tradizioni, abitudini e dialetti) sono caratterizzate da un susseguirsi di piccole vallate, delimitate dalla catena degli Appennini ad ovest e dal mare su quello ad est, con eccezionali microclimi che beneficiano degli scambi convettivi mare/montagna.
TRACCIABILITÀ DELLA FILIERA
DAL SEME PER TUTTO IL PERCORSO DEL PRODOTTO, FINO ALLA TAVOLA
Il Consorzio Promarche ha il controllo totale su tutte le fasi della filiera, dalla scelta di terreni, varietà, tempi e semine alla cura delle colture, raccolta, lavorazione, surgelazione, conservazione, confezionamento e consegna, anche grazie all’utilizzo di moderne macchine aziendali e di personale agricolo altamente specializzato. Attraverso l’impiego di impianti tecnologicamente avanzati i prodotti vengono raccolti, lavorati e surgelati in appena due ore e mezza dal campo di raccolta, per mantenere intatta la freschezza delle materie prime e portare in tavola tutto il sapore del frutto della terra appena colto. È il caso di affermare “surgelato più fresco del fresco”.
Un gruppo di tecnici multispecializzati segue tutte le fasi produttive per:
• scegliere le varietà più idonee alla lavorazione a cui la specie vegetale è destinata;
• individuare i terreni migliori e programmare i calendari e i tempi di coltura;
• disporre i piani colturali secondo le esigenze produttive dello stabilimento e dei clienti;
• identificare ciascuna partita attraverso un «codice di materia prima» che individua produttore, ubicazione della coltura, specie e varietà vegetale, data di semina, fattori salienti intervenuti, pratiche colturali eseguite;
• consigliare le tecniche colturali;
• disporre la raccolta dei vegetali, mantenendo l’identificazione fino all’ingresso nello stabilimento, dove viene creato un corrispondente «codice prodotto» impresso sulla confezione di vendita e sui documenti di trasporto.
Promarche è stata la prima azienda del settore ortofrutta a cui la Regione Marche ha concesso l’utilizzo del marchio regionale QM – Qualità garantita dalle Marche. Tale certificato assicura la rintracciabilità dell’intera filiera, in ogni fase del processo produttivo, dalla semina fino alla tavola del consumatore. In questo modo è possibile risalire alla provenienza di ciascuna materia prima utilizzata, fino alla zona e particella catastale di coltivazione, lungo tutto il percorso fatto di operazioni, operatori, passaggi, controlli, certificati di qualità, procedure disciplinari e metodiche.