Promarche ha come obiettivi principali la responsabilità socio-ambientale e la promozione di uno stile alimentare sano; questi sono i cardini del proprio modus operandi, frutto di una visione aziendale che non può prescindere dal rispetto per il mondo che ci circonda.
Tuttavia, vale la pena raccontare l’universo di decisioni strategiche ed operative che tale visione comporta. Per questo motivo abbiamo deciso di “confessare i nostri peccati”.
Da oltre un decennio Promarche è impegnata nell’adozione volontaria del regime di produzione integrata su molte sue colture.
Cosa significa, di fatto, sposare un regime colturale simile? E come si ripercuote questa scelta sulla nostra vita quotidiana?
Produrre rispettando i severi disciplinari che la normativa sull’agricoltura integrata impone, per Promarche significa ridurre l’utilizzo dei pesticidi e dei prodotti fitosanitari dell’80% rispetto ai livelli consentiti dalla legge.
Ciò comporta che su ogni prodotto proveniente dall’agricoltura integrata di Promarche viene utilizzata una piccola e minoritaria parte di prodotto fitosanitario ammesso dalla legge, solo in casi di estrema necessità, allo scopo di proteggere il ciclo di vita del vegetale. Naturalmente, questo rappresenta un’importante garanzia di salubrità dell’alimento; riducendo, poi, l’impatto ambientale delle coltivazioni agricole, si aiutano anche tutti gli organismi che popolano le nostre campagne a sopravvivere e a svolgere il loro fondamentale ruolo di salvaguardia dell’equilibrio ambientale.
Tutto questo, però, non si ottiene senza ingenti costi e rischi collegati alla minor resa del prodotto in campagna. Tuttavia, Promarche crede fermamente che la tutela dell’ambiente e della nostra salute non sia negoziabile. L’ascesa degli alimenti biologici in Italia è un’importante conferma di questo trend in atto anche tra i consumatori.
Per garantire massima cura e attenzione nella produzione di alimenti biologici, dagli inizi del 2000 Promarche gestisce direttamente aziende agricole di importanti superfici destinate alla produzione esclusiva di alimenti biologici.
Tutte le fasi, dalla semina alla raccolta, sono gestite e controllate da personale diretto, con mezzi e macchine raccoglitrici di proprietà.
Per Promarche la produzione biologica gestita in maniera diretta rappresenta un polmone strategico in grado di compensare le carenze di una determinata campagna, garantendo sempre la disponibilità di prodotto per i propri clienti, in un settore in cui i prodotti sono maggiormente esposti a shock esogeni che ne compromettono la resa e, di conseguenza, la disponibilità.
Tutte le produzioni di Promarche, dalla più semplice alla più elaborata, avvengono senza l’utilizzo di conservanti, additivi, coloranti o altri prodotti chimici.
La genuinità degli alimenti è la naturale conseguenza della visione di Promarche, che vede nella salubrità dei suoi prodotti l’espressione della salubrità dei suoi processi.
Per offrire sempre un prodotto di qualità eccelsa sono necessari investimenti continui. Cernitrici laser e ottiche, innovativi sistemi di taglio, strumentazioni tecniche di laboratorio all’avanguardia, sono solo alcuni degli ultimi mezzi tecnologici di cui Promarche si è dotata, investendo somme milionarie.
Peraltro, quando si ha a che fare con i prodotti agroalimentari non bisogna mai abbassare la guardia considerando la natura e la destinazione del prodotto in questione: da un lato, troviamo un prodotto proveniente da campi aperti con ovvi fattori di rischio connessi; dall’altro, la destinazione al consumo dello stesso prodotto impone la massima cura in ogni fase della lavorazione in fabbrica. Proprio qui entrano in gioco le dotazioni tecnologiche di Promarche, capaci di minimizzare in modo infinitesimale ogni rischio connesso alla produzione di vegetali surgelati.
Va sottolineato che, allo stato dell’arte, non è possibile escludere ogni rischio connesso alla produzione alimentare. Ad esempio, il ritrovamento di una coccinella su milioni e milioni di kilogrammi di prodotto lavorato è un evento che può essere visto sotto una duplice ottica: il fatto che sia sfuggita ai più avanzati modelli di cernitrici attualmente sul mercato, perché magari nascosta tra due foglie di spinacio piegate o sovrapposte, indica che la tecnologia deve ancora essere perfezionata; d’altro canto, proprio la presenza della coccinella ci fa capire che il prodotto viene coltivato nel modo più naturale possibile, senza l’utilizzo di pesticidi o prodotti fitosanitari che possono essere dannosi per la vita e per l’ambiente, inclusa la coccinella la quale, a sua volta, svolge una preziosa funzione predatoria verso organismi più piccoli e dannosi.
Il mondo della produzione di verdure surgelate è variegato e, prima facie, può dare l’impressione di offrire un prodotto indifferenziato: difficile, per esempio, notare la differenza tra Piselli Finissimi di aziende produttrici diverse. Tuttavia, ognuna di queste ha i propri “peccati da confessare”, che ne differenziano le produzioni, spesso in maniera rilevante.
Noi di Promarche abbiamo confessato i nostri “peccati”, che portiamo avanti con orgoglio, insieme alla ferma convinzione di lavorare ogni giorno per offrire un prodotto salubre, di qualità, buono, sicuro e in armonia con l’ambiente che ci circonda; insomma, un prodotto etico.