Per rotazione delle colture si intende un avvicendamento nel tempo di diverse tipologie di coltivazioni sullo stesso terreno. In Italia, si inizia a parlare di questa pratica intorno al ‘500; bisogna aspettare, però, la fine del secolo successivo per avere sperimentazioni più concrete. Tra queste, la più rilevante è datata 1843 e porta la firma dell’agronomo inglese Henry Gilbert che, per conto del magnate dei fertilizzanti John Bennet Lawes, illustra i risultati del miglior progetto sperimentale della storia dell’agronomia.
Come funziona
Questo avvicendamento colturale prevede la coltivazione, sullo stesso appezzamento di terreno, di ortaggi differenti. Tale tecnica è molto importante per le aziende che pongono al centro della propria filosofia il rispetto dell’ambiente e, quindi, portano avanti la produzione senza l’utilizzo di fertilizzanti di sintesi. Così facendo si ottengono benefici sia in termini di resa sia di qualità del raccolto.
Coltivare sempre lo stesso tipo di ortaggio impoverisce dei nutrienti necessari lo strato più superficiale del terreno, rendendo difficoltosa la coltura senza l’utilizzo di prodotti chimici. La monocoltura, inoltre, ha come conseguenza anche la proliferazione di parassiti e delle piante infestanti. Al contrario, coltivando piante diverse si va a diversificare non solo la tipologia di nutrienti assorbita dai vegetali, ma anche delle sostanze nutritive che ognuna di essi apporta al terreno in cui vengono coltivati.
Per capire bene il funzionamento della rotazione, bisogna far riferimento ai 3 gruppi in cui le colture vengono suddivise:
• colture da rinnovo: il loro scopo è proprio quello di “rinnovare” il franco di coltivazione del terreno conferendogli buone condizioni di fertilità con lavorazioni profonde (come arature e sarchiature), che permettono l’eliminazione delle piante infestanti e concimazioni organiche abbondanti. Coltivazioni di questo genere sono: mais, bietola, patata e pomodoro;
• colture miglioratrici: in questo gruppo troviamo le leguminose. Rivestono una importanza basilare perché riescono a catturare l’azoto presente nell’aria e a rilasciarlo al terreno in modo che sia disponibile per le coltivazioni successive;
• colture depauperanti: sono quelle che assorbono dal terreno delle grandi quantità di sostanze nutritive, in particolar modo l’azoto. Sono rappresentate, principalmente, dalle graminacee come grano, orzo, avena e segale.
Perché scegliere la rotazione delle colture
Un’azienda che si dedica all’agricoltura sostenibile ha come obiettivo principale l’ottenimento di un prodotto di qualità con un forte rispetto per l’ambiente. Per questo motivo, l’alternanza delle coltivazioni permette che siano quest’ultime a “prendersi cura” del terreno. In tal modo, si riduce fortemente sia la trasmissione delle malattie crittogamiche sia la proliferazione dei parassiti. La rotazione permette, in primo luogo, di colpire specie diverse di infestanti che, non riuscendo a produrre seme, non riescono ad attecchire nei cicli successivi. In secondo luogo, anche la lotta alle erbe infestanti trae beneficio da questo procedimento in quanto le diverse coltivazioni si comportano in maniera differente contro le malerbe; così, il loro sviluppo viene limitato, se non addirittura evitato.
Evitare l’utilizzo di fertilizzanti o pesticidi chimici ha diverse conseguenza positive:
• maggiore qualità del terreno da coltivare
• qualità superiore del prodotto raccolto
• maggiore qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Questa pratica agricola, quindi, permette una maggiore fidelizzazione da parte dei buyer nei confronti delle aziende che mettono in atto questi procedimenti. Se a ciò si aggiunge un efficace ed efficiente sistema di tracciabilità e un adeguato sistema di certificazioni in possesso delle suddette aziende, si può affermare che i prodotti proposti offrono adeguate garanzie in termini di qualità e sicurezza.
Conclusioni
Impegno di ogni azienda inserita nel panorama agricolo attuale è quello di offrire un prodotto che possa soddisfare tutte le esigenze del cliente: priorità assoluta va data alla sicurezza alimentare. Ciò si traduce in una pianificazione delle colture che, nel pieno rispetto del terreno e dell’ambiente, sia funzionale all’ottenimento di un prodotto di alta qualità.
Sitografia
www.comefareorto.com
www.ortidiveio.it
www.lifegate.it
www.labiolca.it