Per chiarire meglio i concetti di tracciabilità e rintracciabilità, facciamo riferimento alle normative relative che forniscono una chiara definizione. Per il termine tracciabilità ci aiuta l’ISO 8402/1992; viene identificata come la “capacità di risalire alla storia e all’uso o alla localizzazione di un’entità mediante identificazioni registrate”. In sostanza, ogni singolo prodotto, viene seguito in filiera dall’inizio alla fine in modo che, eseguendo opportune registrazioni, possano essere lasciate tracce utili a successive indagini. Per rintracciabilità dobbiamo fare riferimento al Regolamento (CE) n. 178/2002 in cui si identifica il processo come la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione. E’, in sostanza, il processo inverso, speculare dell’altro; attraverso la rintraccibilità, infatti, vengono raccolte tutte le informazioni che sono state rilasciate precedentemente. Da qui si evince che i concetti di tracciabilità e rintracciabilità sono complementari l’uno per l’altro.
La necessità di dover fornire al buyer prima e al consumatore poi informazioni chiare su tutto il processo produttivo, ha spinto gli addetti ai lavori ad affinare le loro tecniche di registrazione. Si è, dunque, stabilita una tracciabilità interna e una tracciabilità di filiera. Nella prima si riscontrano procedure interne all’azienda utili a risalire alla provenienza delle materie prime, al loro utilizzo e alla destinazione dei prodotti finali. Per quanto riguarda il secondo tipo di rintracciabilità, questa rappresenta un processo più complesso in quanto tali processi interni di ogni operatore della filiera si integrano con quelli di tutti gli altri. Tutto questo passaggio di informazioni è possibile solo grazie a un flusso di comunicazione ottimale, ordinato che sarà funzionale a un processo di rintracciabilità. L’ottenimento di una tracciabilità efficace e efficiente rappresenta una grande opportunità per le aziende, in quanto le informazioni chiare e dettagliate rendono il consumatore sicuro che il prodotto acquistato non presenti rischi e sia di qualità.
Oltre alla rintracciabilità obbligatoria dettata dalla normativa sopra citata, l’ISO 22005:2008 regolamenta la rintracciabilità volontaria che, come la tracciabilità, si suddivide in interna e di filiera. Nella prima si assiste a una ricostruzione step by step, del percorso di ogni materia prima all’interno della singola azienda. In quella di filiera vi è la combinazione dei singoli processi aziendali; rappresenta la somma dei vari processi di rintracciabilità eseguiti dai vari operatori della stessa filiera.
Per ottenere sistemi di tracciabilità e rintracciabilità ottimali che possano essere funzionali a tutto il processo di monitoraggio e controllo, ci sono degli elementi imprescindibili da stabilire prima di avviare il processo di filiera:
◦ le caratteristiche del prodotto da realizzare
◦ le relative materie prime da impiegare
◦ l’iter da seguire rigorosamente rispettoso dell’elemento ambientale, pedoclimatico e florofaunistico disponibile
◦ le attrezzature da utilizzare
◦ i procedimenti che compongono la produzione
La definizione a priori di questi elementi permette all’azienda di poter individuare qualsiasi possibile difformità che possa essere riscontrata e portare alla sua tempestiva risoluzione.
Quando tra gli obiettivi aziendali le priorità assolute sono la qualità del prodotto da offrire al consumatore e il rispetto dell’ambiente, i processi di tracciabilità e rintracciabilità sono essenziali per un ciclo produttivo ottimale e ben progettato. Questo aspetto aumenta anche la reputazione e l’autorevolezza dell’azienda stessa e le permette una fidelizzazione maggiore del cliente; un consumatore è attento ai propri acquisti e ciò lo rende ben predisposto a legarsi a un marchio verso cui nutre piena fiducia. Quindi, noi operatori, che produciamo per i marchi dobbiamo lavorare indirizzando la fiducia del consumatore verso legami sempre più stretti con i titolari dei marchi stessi.